
Un concerto ed un annullo filatelico per l’importante ricorrenza
Quando il 27 gennaio 1922, nel sesto anniversario della scomparsa della mamma di Gabriele D’Annunzio, un gruppo di artisti abruzzesi decise di fondare un’associazione musicale a lei dedicata, si ponevano le basi per creare in città quello che sarebbe diventato un autentico scrigno d’arte e fucina di nuovi artisti. Fu lo stesso Vate che, pieno di riconoscenza per la sua città, volle imporre il nome di “Corporazione Musicale Luisa D’Annunzio” dando per sempre un’impronta che egli stesso plasmò attraverso l’articolo 2 dello Statuto che recitava “Secondo lo spirito che ispirò gli Statuti del Carnaro e fece della musica una istituzione religiosa, la corporazione intende promuovere, incoraggiare, estendere la cultura musicale della Città e nella Regione, rinnovare nella popolazione il mito d’Orfeo”. A distanza di 100 anni il Conservatorio di Musica Luisa D’Annunzio – Istituto di Alta Cultura, raccoglie e rafforza questa impegnativa eredità e lo fa dedicando una giornata che vedrà Palazzo Mezzopreti al centro dell’interesse generale e di tutto il mondo culturale pescarese. All’interno della giornata del 18 dicembre è previsto sia il Concerto di Natale sia l’emissione di uno speciale annullo filatelico. A cura di Poste Italiane, Ufficio di Pescara Centro – Sportello Filatelico, verrà approntata una postazione mobile all’interno dell’Auditorium del Conservatorio, in Via Leopoldo Muzii 5/7 dalle ore 15,00 alle ore 19,00. Alla presenza del Sindaco di Pescara, Avv.to Carlo Masci, si terrà alle ore 17,00 una breve cerimonia di bollatura della specifica cartolina postale predisposta dall’Istituto che riprende il logo originale della Corporazione Musicale “L. d’Annunzio”. L’annullo sarà poi disponibile, a partire dal giorno 19 dicembre presso lo Sportello Filatelico di Corso Vittorio Emanuele II, 106 a Pescara per i successivi 60 giorni, al termine dei quali sarà depositato presso il Museo della Comunicazione e di Storia Postale di Roma.
Il Presidente del Conservatorio, Avv.to Maurizio Di Nicola, in occasione del Centenario ha dichiarato: “Il Conservatorio Luisa D’Annunzio, con il quotidiano lavoro dei suoi sapienti animatori, memori delle radici, prosegue la nobile missione artistica e musicale che nacque ormai cento anni fa, continuando a porsi al passo con l’evoluzione dei tempi, dunque aprendosi alle innovazioni delle moderne discipline musicali, ma custodendo con accademico rigore i valori musicali dell’antico tempio”.
Abbiamo incontrato il Direttore del Conservatorio, Maestro Alfonso Patriarca, valente musicista dalla vasta esperienza internazionale, che ci ha raccontato le sue emozioni per questo importante traguardo.
Maestro, il tempo è una variabile di cui il grande D’Annunzio ne riassumeva in “La sabbia del tempo” l’inesorabile scorrere. 100 anni rappresentano una sequenza di generazioni che hanno vissuto e respirato musica. Con quale spirito l’Istituto vive questo momento storico?
P. È indubbiamente emozionante vedere l’Istituzione che ho l’onore di dirigere da ormai quasi 6 anni e che mi ha visto prima studente e poi docente, protagonista di un evento di tale rilevanza che le dà lustro e riempie di orgoglio e soddisfazione non solo me ma anche tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo evento. Molte generazioni di musicisti si sono succedute tra le aule storiche di questo Conservatorio, guidate da Maestri che hanno ricoperto ruoli importanti nella storia musicale del nostro Paese, come ad esempio il M° Marco Costantini, primo fagotto dell’Orchestra della RAI di Roma che è stato anche il mio primo insegnante, il cornista M° Filippo Settembri, il violoncellista M° Mario Dominicucci, la pianista M° Lucia Passaglia solo per citarne alcuni. Molte altre generazioni se ne sono formate in questi ultimi vivaci ed effervescenti anni che hanno visto una trasformazione evidente della nostra offerta formativa e che hanno portato il nostro Conservatorio tra le eccellenze dei Conservatori italiani ed europei mettendo in campo capacità, talento e competenza segno di una ricchezza poliedrica e che si esplica attraverso una formazione specifica che garantisce ai nostri studenti una preparazione adeguata al loro inserimento sociale e professionale.
La denominazione di Alto Istituto di Cultura illustra chiaramente la connotazione di particolare rilievo all’interno del panorama nazionale di alta formazione artistica e musicale. L’attuale offerta formativa, che spazia dai Corsi Propedeutici ai Master di II livello, sottolinea in maniera eloquente quanto questa scuola sia in grado di offrire. Attualmente quanti studenti frequentano il “D’Annunzio” e quanto personale docente e A.T.A. li assiste?
P. Attualmente sono circa 600 gli studenti iscritti nel nostro Conservatorio. Il personale docente è costituito da 120 unità e il personale ATA è costituito da circa 30 unità.
Il suo Istituto è aperto anche alle esperienze internazionali, con il linguaggio della musica che supera i confini per “esportare” i nostri capolavori in Nazioni che apprezzano la nostra storica produzione. I vostri studenti sfruttano questa opportunità o ritiene ci sia spazio per un maggior coinvolgimento più “globale” ed aperto ad esperienze fuori dai nostri confini?
P. L’Internazionalizzazione e i progetti ad essa legati sono una grande risorsa per tutte le componenti del nostro Istituto, sia docenti sia studenti. Il numero di studenti che, nel corso degli ultimi anni ha potuto beneficiare della mobilità Erasmus, è aumentato a livello esponenziale grazie anche all’incremento dei protocolli di partnership che il nostro Conservatorio ha stipulato con numerosi e prestigiosi Conservatori europei. Il progetto Erasmus si è rivelato un arricchimento enorme: la nostra generazione non ha goduto di simili opportunità. Esso possiede una dimensione etica ed umana inestimabile: studenti e docenti si ritrovano, sulla base di comuni interessi e curiosità, ad imparare a conoscere altre culture ed approcci diversi, la cui esperienza genera un arricchimento reciproco. Gli scambi consentono di riflettere criticamente sui metodi e sulle pratiche attuate in “casa propria”, se si ha la capacità di mettersi in discussione e quando anche noi riceviamo colleghi o studenti in scambio Erasmus cerchiamo di creare un ambiente cordiale, sereno con una genuina volontà di condividere e ricevere. Abbiamo fatto e continuiamo a fare molto rispetto a questo settore, tuttavia molto ancora può e deve essere implementato affinché gli studenti si sentano più coinvolti, sempre più motivati a vivere un’esperienza che a volte, anche l’esiguità dei fondi ad essa destinati, non la rende sempre una scelta facile da intraprendere.
Parlando di cultura, la sottolineatura filatelica che avete fortemente voluto per questo centenario, rappresenta un sigillo culturale (perché la filatelica è cultura, da sempre) di particolare pregio, sottolineato dalla presenza di un operatore qualificato e di prestigio come Poste Italiane. Sulle note di un “pentagramma postale” quale messaggio le piacerebbe potesse viaggiare da Pescara verso l’Italia ed il mondo intero? P. Faccio mie le parole profetiche pronunciate da Antonino Liberi, Presidente della Corporazione Musicale “Luisa d’Annunzio” che si dichiarò “a favore di una concezione della musica che non fosse più meramente intesa come formazione tecnica, ma che fosse riconosciuta come competenza culturale capace di incidere profondamente sulla società”.

Non sappiamo come avrebbe vissuto Gabriele D’Annunzio questi giorni di giubilo, ma sicuramente avrebbe saputo cogliere l’essenza delle cose ed i visi di chi ogni giorno, in questa scuola “respira” arte, con studio approfondito e metodico, con quella costanza che porta ai successi, nella musica come nella vita di ogni giorno. A Pescara ed al “Laura D’Annunzio” queste basi non mancano, per continuare a plasmare generazioni di artisti che scelgono il bello nelle cinque note di un pentagramma.
Giuseppe De Carli